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LA STORIA DI NICOLA

 
“5 Anni…
Quanto valgono per me questi 5 anni passati? Per una vita considerata perduta? Non hanno prezzo. Inestimabili! Il Nicola che ero fino al 20 febbraio 2016 non esiste più. Al suo posto c’è questa nuova, strana, ancora in parte sconosciuta persona, che sto cercando di comprendere, di capire e, qualche volta persino, di sopportare. 5 Anni, 5° Anniversario, possiamo anche chiamarlo 5° Compleanno di questa mia nuova Vita.
Quante cose sono cambiate in questi anni? Quante cose ho perso? Per quante ho dovuto combattere? E a quante, poi, ho dovuto io stesso dolorosamente rinunciare? Ho smesso subito dopo poco di contarle. Non aveva senso continuare a farlo. 5 Anni fa ho visto cadere i miei capelli uno ad uno. L'antivigilia di quest’anniversario, ho deciso di farli cadere io stesso. Un gesto simbolico, forse un po’ banale nella sua semplicità, per rendere omaggio a quei giorni di un passato non così distante, ma soprattutto, per ricordare quei compagni di viaggio che han percorso un pezzo di cammino insieme a me e che purtroppo ormai non ci sono più.
5 Anni.
Quante cose sono cambiate in questi anni? Quante cose ho ricevuto? Quante mi sono state donate? E quante, poi, ho gratuitamente ottenuto? Non c’è nemmeno confronto. Un’infinità di Grazie. Negli ultimi mesi, con l’avvicinarsi di questo momento, mi son sempre più spesso chiesto, come avrei potuto “festeggiare” degnamente questo, spero solo primo traguardo, di questa mia nuova vita. Trattandosi di un giorno speciale, dovevo fare qualcosa di speciale, per me innanzitutto. 5 anni fa feci un viaggio, un viaggio che forse era di sola andata: direzione Pavia, Policlinico San Matteo.
Come dico sempre a mia moglie, Casa è dove sta il tuo cuore e, in più di un senso, a Pavia ne ho lasciato un pezzo. Così ho rifatto quel viaggio, ma questa volta non a bordo di un’ambulanza, ma di corsa con le mie gambe, indossando la veste del “Viandante Pellegrino” percorrendo la Via Francisca del Lucomagno verso Pavia.
Ho raggiunto la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, e come 5 anni fa, ho varcato i cancelli dell’Ospedale, districandomi nella labirintica serie di vie interne, per raggiungere sul lato opposto la cinta muraria e arrivare al Padiglione 8 per salutare quel solitario alberello dove dopo ogni PET o chemio vomitavo, poi ho continuato il mio percorso verso il Padiglione 17, dove sorridevo sempre alla camera mortuaria dicendo “Non mi avrai oggi!”, per augurare “buon viaggio” a chi invece lo deve iniziare oggi il “Viaggio” ed infine ho percorso gli ultimi 50 metri di piazzale sterrato, per arrivare finalmente a “Casa”. Padiglione 14, Reparto Ematologia.
Non è stata un’impresa facile per me, ma questo non mi ha fermato. Purtroppo, questi mesi di reclusione, di Lockdown, di Red Zone, di confinamento all’interno dei confini domestici prima, e comunali poi, non hanno di certo aiutato né reso più facile la mia preparazione. Date queste premesse, il coprifuoco ed i problemi logistici organizzativi poi, partire da casa e percorre l’intero percorso in un colpo solo come avrei voluto, non è stato fattibile. Le prime 3 delle 8 tappe, comunque, nei miei allenamenti preparatori le ho percorse andata e ritorno diverse volte prima di partire. Per questo ho preso la mia decisione finale: sono partito da Castiglione Olona, un bel viaggetto di 90Km, one shot, molto al di fuori dalla mia Confort Zone.
È stato qualcosa di Speciale, come volevo… Ho indossato ed allacciato le mie Torin 4.5 nuove di colore blu e mi sono incamminato in questo mio pellegrinaggio. Un viaggio interiore e di ringraziamento soprattutto.
Grazie a tutti quelli che in questi anni mi sono stati vicini, la mia famiglia, i dottori, i medici. Grazie di tutto, veramente, sinceramente e con il cuore. Grazie per avermi donato questi meravigliosi 5 anni. Sono stati bellissimi tutti, dal primo all’ultimo e non ne rinnego nemmeno un solo fugace istante. Grazie infine a quelli che ho dimenticato di ringraziare. Non vogliatemene perché sappiate che come diceva sempre la nostra amata nonna: “Dio ve ne renderà merito e… Verrete doppiamente ringraziati direttamente dal Signore”.
Nicola
 
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