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La storia di Daniela 

   
Mi chiamo Daniela, ho 44 anni e da quasi un anno ho scoperto la malattia. Stavo facendo dei controlli di routine quando appunto, con un’ecografia al seno, la dottoressa ha notato questo linfonodo ingrossato sotto l’ascella e mi ha consigliato di fare un agoaspirato ed una risonanza magnetica. All’inizio pensavo fosse un po’ esagerato, era dovuto alla ceretta sotto le ascelle. Ed invece no. Dopo un po’ se ne è ingrossato un altro dietro al collo, ed una terza volta, facendo un controllo della tiroide con ecografia, ho sentito le parole “linfonodo ingrossato”. A quel punto mi sono spaventata.
 
Ho ascoltato i medici ed ho iniziato a fare una serie di accertamenti, dopo l’agoaspirato mi hanno fatto un’agobiopsia e da lì è cominciato tutto. Avevo da poco perso anche il lavoro per scadenza contratto e la pandemia, un episodio che aveva contribuito ad abbassare il mio livello di autostima e fiducia nel futuro. Quella diagnosi è stata come uno schiaffo inatteso, un fulmine a ciel sereno, una doccia gelida inaspettata. Ma forse era il momento di alzare la testa.
 
La mia dottoressa, che ringrazierò in eterno perché un’Ematologa così è da Premio Nobel, mi ha detto piangi solo oggi, ti ho appena detto di avere un tumore, ti ho detto che dovrai fare la Chemioterapia, ma da domani non piangere più Daniela. Da domani ti voglio forte e coraggiosa. Esistono le malattie ma esiste anche e soprattutto la cura.
Questo approccio mi ha donato fiducia e forza. Ho iniziato a condividere la notizia in famiglia, piano piano, la mia compagna mi ha assistito in ogni passo. La chemio è stata dura. Ci sono stati dei momenti in cui ho avuto tanta paura perché sentivo il mio corpo urlare, avevo dolori mai provati ed avevo un’ansia terribile. Poi però piano piano sono riuscita a superare tutto. La medicina più potente? L’Amore.
 
L’affetto dei cari, degli amici, gli incoraggiamenti continui, la vicinanza, il calore, la stima e poi naturalmente, la bravura dei medici. La Psicologa sempre pronta ad ascoltarmi, a darmi consigli, a dirmi cosa fare. Ho affrontato la Radioterapia post chemioterapia col sorriso sulle labbra, i miei capelli stavano ricrescendo. Tra poco farò la Pet di controllo ma mi sento forte, mi sento pronta. Mi sento di condividere la mia esperienza con il Linfoma di Hodgkin perché inevitabilmente ti senti empatico verso chi soffre, verso chi come te sta lottando.
Non siete soli!! Abbiate fiducia, coraggio, credeteci!!! La positività aiuta molto e si affronta tutto meglio. So che presto mi diranno che la guarigione è il traguardo ed io non ho paura, non più, e non sono scaramantica.
 
Daniela

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